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Pandemonio

Non quieta l'animo ribelle
il torpore della notte,
c'è troppo calma.
Non basta osservare il cielo
e ascoltare il silenzio intorno,
sono riflessioni dei poeti.
La fame,
la voglia di giustizia,
la libertà,
hanno il sopravvento.
Dalla finestra immaginaria
spalancata su terre di dolori,
pianto e rivoluzioni,
entra un bagliore, perfora gli occhi...
visione di società che muoiono.
Grovigli di corpi
ribelli alla tirannia,
mutano il paesaggio in compassione,
non arriva l'eco del vento, del mare,
solo note di sgomento e di paura.
Piangono le donne,
assordano le bombe,
gridano i bambini,
urlano gli operai affamati.
In alto, vola un gabbiano impaurito.
Richiudo con rabbia le persiane,
con voglia di buio e di silenzio
e non vedere l'agonia
del mondo in sofferenza.

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