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UUna tartaruga diversa 

(Almeno gli animali sono riconoscenti)

Qualche anno fa abitavo in una casa con un grande giardino, dove avevo costruito un recinto per le mie tartarughe di terra, con un muretto di cemento perché loro tendono a scappare, evidentemente soffrono di claustrofobia.
Da mia madre avevo avuto in regalo un maschio e una femmina che ogni anno faceva 6-7 uova, per cui arrivai ad avere nel recinto, considerando la selezione naturale e qualche tartarughina regalata, una ventina di tartarughe di varie grandezze.
Un giorno mio figlio portò a casa una grossa tartaruga verde, che aveva trovato vicino al cassonetto della spazzatura, pensando che avremmo potuta inserirla insieme alle altre. Arrivò emozionato e anche arrabbiato, perché la tartaruga era ferita.
Qualche bastardo doveva averla sbattuta per terra per ucciderla e poi lasciarla nell'immondizia, perché la poveretta aveva una grossa rottura al carapace e sulla ferita c'erano centinaia di larve di mosca.
«Ma non è una tartaruga di terra, è d'acqua dolce! - dissi a mio figlio - come facciamo a tenerla? Non abbiamo uno stagno.»
Sicuramente, il solito bastardo, l'aveva comprata piccolina al LunaPark e quando era diventata grande e ingombrante l'aveva gettavia via.
Immediatamente la portai dal veterinario che si mise le mani nei capelli per le condizioni della ferita ma, da bravo e sensibile medico, disse che avrebbe provato a curarla e salvarla.
La tenne tre giorni, dopodiché me la restituì dandomi delle istruzioni precise per continuare la cura,  poi dopo un mese avrei dovuto riportarla da lui che avrebbe provato a saldare il carapace con una resina speciale e provare se la saldatura resisteva all'acqua.
Cominciò il calvario per noi e per la tartatuga che, nonostante dicano che sono mordaci, si faceva curare senza reagire.
Dovetti tenerla per un mese dentro la vasca da bagno senza acqua (menomale che avevo due bagni!) e ogni giorno, aiutata da mio figlio che la reggeva, dovevo spruzzare la ferita con una siringa piena di aceto e poi passare il disinfettante.
Le tartarughe d'acqua, si sa, sono carnivore e ogni giorno provavo a farle mangiare un po' di carne macinata, ma lei non mangiava e non mangiò mai, per tutto il tempo che rimase dentro la vasca senza l'acqua. Fui rassicurata dal veterinario perché mi disse che queste tartarughe possono resistere anche molto tempo senza mangiare e poi non mangiava perché sono pescatrici e senza l'acqua non possono pescare il cibo, perché non nuotano.
Finalmente arrivò il giorno che la riportai dal veterinario e finalmente arrivò anche il giorno in cui mi disse che era guarita, perché la saldatura al carapace aveva retto bene, dopo che l'aveva tenuta tre giorni dentro una vasca con l'acqua.
Nel frattempo, visto che non potevo tenere la tartaruga in giardino, avevo preso appuntamento con un centro di recupero per animali a Prato, per portarla dopo che fosse guarita. Loro ne avevano a centinaia, perché nel parco avevano una grande stagno e oltretutto il Centro si trovava in un parco naturale protetto, per cui non avrebbero avuto problemi a prendere anche la mia.
A dire la verità, dopo un mese che l'avevo amorevolmente curata, mi ero affezionata e mi dispiaceva darla via, ma non avevo nessuna possibilità di tenerla con me, quindi a malincuore la portai al Centro.
L'emozione più grande fu quando chiesi di accompagnarla personalmente allo stagno e appoggiarla sul bordo vicino all'acqua, per darle l'ultimo saluto.
Centinaia di piccole testine facevano capolino dallo specchio del laghetto e stavano nuotando verso la mia tartaruga, che però non si decideva a entrare nell'acqua. Sembrava che le venissero incontro per salutarla e accoglierla nel loro spazio.
Finalmente si tuffò ma, fatto appena un metro, tornò indietro risalendo poi nuovamente sul bordo e da lì sembrava guardarmi, sì non ridete, sembrava che volesse salutarmi per l'ultima volta e ringraziarmi, o almeno, questo è quello che sentii dentro di me.
Stava ferma come se aspettasse qualcosa.
Emozionata e con le lacrime agli occhi, l'accarezzai sulla testa (ricordiamoci che sono mordaci, ma lei evidentemente mi fu riconoscente e non mi morse), poi, entrò di nuovo in acqua e sparì insieme alle sue nuove compagne.
Tornai a casa un po' triste per averla lasciata, ma felice per averla salvata da una morte sicura.
Chissà se è ancora viva.

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